Gestire l’impatto del digitale su imprese, famiglie e pubblica amministrazione sarà decisivo nei prossimi anni. Se il mondo produttivo è per sua natura orientato all’innovazione, ci sono fasce estese della società che rischiano di sentirsi ancora più sole, in particolare gli anziani e le persone con difficoltà linguistiche.
In collaborazione con il terzo settore, Il Comune di Reggio Emilia deve lavorare su una rete diffusa di punti di accesso digitale ai servizi delle pubbliche amministrazioni, basandosi in particolare sulle Case di Quartiere e su risorse del servizio civile, per assicurare una reale universalità dei servizi passati al digitale. Una struttura di supporto che consenta di accelerare la digitalizzazione dei servizi comunali per garantire più efficienza ed efficacia, oltre che minore dispendio di tempo per gli utenti.
L’amministrazione comunale, in collaborazione con l’università e il mondo della ricerca, deve predisporre strumenti che permettano un utilizzo migliore dei dati disponibili per attuare scelte basate su evidenze qualitative e quantitative puntuali, rendendo possibile valutare l’impatto delle politiche attuate. In particolare nel campo dei lavori pubblici, si può lavorare su migliori strumenti di dialogo in tempo reale per ricevere dalla cittadinanza segnalazioni su manutenzioni necessarie o eventuali disagi dovuti a cantieri.
Già oggi è attiva la piattaforma di partecipazione digitale Hamlet, che permette di rafforzare le relazioni delle comunità di quartiere. L’utilizzo di questa piattaforma, che non ha scopi commerciali nel trattamento dei dati, dev’essere esteso a tutti i servizi comunali per mettere a disposizione della cittadinanza un ambiente digitale dove ricevere informazioni, interagire con il Comune, ma anche promuovere occasioni di incontro e di scambio autogestite, con l’obiettivo di creare valore sociale e umano offline.